In inverno la natura, tradizionalmente, si riposa; così come i vitigni, che dopo la vendemmia, attendono a riposo l’arrivo del prossimo germoglio.
Per chi ama e segue i propri vigneti, la potatura secca, diversa da quella verde che viene effettuata nel periodo estivo, è di fondamentale importanza perché incide molto sulla vita della pianta e sulla qualità ed il prodotto finale del raccolto.
La potatura è un procedimento che deve essere eseguito attentamente e con precisione, seguendo ogni tipo di analisi, ovvero: scegliere il momento giusto verificando le temperature, il meteo, la tipologia e l’età delle piante. Normalmente, infatti, questo processo dovrebbe essere effettuato solo dopo la perdita delle foglie delle viti perché queste servono a garantire il massimo accumolo delle sostanza nutritive nei tralci e, quando le temperature non scendono troppo al di sotto dello zero perché il legno si indurisce attraverso i tagli della potatura, il freddo potrebbe penetrare nella pianta. Esistono infatti vari metodi di allevamento e taglio della vite usati in Italia: il Guyot, il metodo Cordone Speronato e l’Alberello.
Cosa serve per effettuare la potatura?
Da tempo ormai anche in questo settore, la tecnologia è intervenuta per facilitare la potatura, ma la maggior parte del lavoro viene ancora effettuato a mano. Nel caso si decida di operare manualmente bisogno munirsi di pazienza, cesoie e di filo di ferro per legare i tralci. Importante è sapere quale tipologia di cesoie scegliere perché in commercio ne esistono di diversi tipi, da quelle tradizionali con lama curva, alle forbici pneumatiche o a cricchetto. Ogni tipologia di cesoie si adatta bene a potare specie diverse di vite, ma soprattutto quelle inadatte potrebbero non essere giuste alla vostra mano. Non dimenticate, di portare con voi anche dei guanti!
Periodo per la potatura del vigneto
Quando parliamo della potatura della vite dobbiamo pensare a due diversi periodi dell’anno e a due diverse modalità di potatura: la potatura verde ovvero la potatura invernale e la potatura secca ovvero la potatura estiva del vigneto.
La potatura verde della vite (o potatura estiva) si effettua per conferire uno sviluppo vegetativo della vite ben definito mentre la potatura secca (o potatura invernale) va a mantenere la forma di allevamento data inizialmente ed agendo sul carico di gemme lasciato sulla pianta.
Ma quanto potare la vite?
La cosiddetta potatura invernale può essere effettuata già in autunno. La potatura invernale della vite si esegue alla caduta delle foglie ma viene rimandata all’inverno nell’Italia del nord e nelle zone di montagna dove l’arrivo del freddo si presenta già in autunno.
Prima di iniziare la potatura a secco, invece, è necessario attendere la caduta delle foglie perché con questo segnale si riconosce il momento di massimo accumulo di sostanze nutritive di riserva nei tralci, nel fusto e nelle radici.
Quando potare la vite
Nel centro Italia, quindi nel nostro caso, è possibile potare la vite già in autunno. Perchè? Il nostro è un terreno collinare, con un clima mite e che possiede coltivazioni con maturazione precoce: in questi casi i danni da freddo sono minimi ed è quindi possibile potare precedentemente rispetto al previsto.
La potatura verde va somministrata in due differenti periodi dell’anno. La potatura verde propriamente detta va eseguita in estate (potatura estiva) ma vi è anche una potatura primaverile meglio definita spollonatura e con la quale si vanno a rimuovere i germogli originati dall’apparato radicale e dal pedale. In genere il periodo ideale si aggira intorno alla metà o la fine di aprile.
Nella potatura estiva, invece, rientra il cosiddetto taglio dei tralci. Il taglio dei tralci è necessaria a favorire la formazione di nuove foglie, utili alla produzione dei grappoli. Quando si parla di potatura verde e taglio dei tralci, è necessario terminare l’intervento entro la fine di giugno per consentire alla vite di sviluppare i nuovi germogli per essere pronte per la maturazione dei grappoli.
L’ azienda Il Pino e la Querce ha sede a lucignano piccolo borgo medioevale situato nella provincia di arezzo a confine con quella di Siena. I vigneti si trovano, invece, nelle aree di produzione del chianti colli senesi e nella più rinomata e conosciuta zona del chianti classico. Queste scelte vanno così ad aumentare la qualità dei nostri prodotti. Le uve prodotte sono in gran parte di san giovese, vengono vinificate nella nostra cantina ubicata fra le mura del Castello di Orgiale (Castelnuovo Berardenga), nome dal quale deriva l’etichetta delle nostre bottiglie. Le uve vengono fatte fermentare in tini di acciaio a temperatura controllata in modo tale da non disperdere gli aromi e le caratteristiche organolettiche dei nostri vini, segue poi un invecchiamento in botti di legno di durata differente in base alla tipologia di vino.
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