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Le coltivazioni del passato ed i cereali del nostro tempo

La Valdichiana occupa parte della provincia di Arezzo e di quella di Siena ed offre paesaggi verdi e terreni coltivati.

Le città sono molto antiche ed hanno nel loro aspetto fisico e nel carattere dei loro abitanti un che di misterioso e inquietante.
Siena non appartiene geograficamente alla Valdichiana, ma alcune delle sue terre che da sempre hanno appartenuto e che tuttora fanno parte della sua Provincia, sono inserite nella valle.

Ne è nato un connubio che ha determinato scambi culturali ed economici come sempre avviene fra due vicini saggi ed illustri che si stimano e possono contare gli uni sugli altri.

Le città più note sono Cortona, Chiusi, antiche lucumonie etrusche, Montepulciano, Foiano, Castiglion Fiorentino, Lucignano, Marciano, Sinalunga, Civitella, comunità ricche di storia e d’arte e altre minori che pur meriterebbero singole citazioni.

I laghi di Chiusi e di Montepulciano che occhieggiano non lontani dal lago Trasimeno, costituiscono altrettanti gioielli della Valdichiana per le bellezze naturali che offrono ai visitatori.

E i boschi, le colline ubertose ricche di acque, di vegetazione, di caccia, di funghi, di aria pulita e dolce. Tanto dovrei scrivere su questa terra che anche oggi, malgrado gli assalti del progresso, della civiltà dei consumi, mantiene le sue secolari bellezze, i suoi inarrivabili profumi.

Alcune coltivazioni del passato

La canapa

La canapa, pianta annua di origine asiatica, era utilizzata per filari e cordami. La sua coltivazione e preparazione era impegno lungo e delicato, che durava quasi tutto l’anno e che spettava essenzialmente alle donne.
La canapa veniva seminata e poi, d’estate, quando era alta molto più di un uomo, e i fiori maschi appassivano, veniva sdradicata, si facevano fasci che venivano fatti seccare al sole e poi messi a bagno per sette otto giorni. Sopra i fasci venivano messi dei sassi come peso per tenerli bene sott’acqua. Passati gli otto giorni i fasci venivano ritirati e messi ad asciugare, una volta asciutti venivano disposti sopra delle assi e battuti con dei bastoni. Poi con un attrezzo venivano districate le fibre fino a farle divenire fili leggeri come capelli, lunghi anche tre metri, che venivano divisi in tre spessori. La scelta più fina veniva filata la sera a veglia, con la rocca e il fuso. La canapa oggi non viene più coltivata in Valdichiana, ma le “macerine” rimaste hanno tuttora questo nome.

Il lino

Il lino è una pianta annuale della famiglia delle “linacee”, i suoi fiori sono delicatissimi e celesti. Questo materiale viene utilizzato oggi essenzialmente come elemento tessile trattando i fasci di fibre della corteccia del fusto.
In Valdichiana, però, i semi di lino si adoperavano anche come medicamento; gli infusi di semi di lino venivano somministrati al bestiame che soffriva d’intestino ed anche gli uomini ne fruivano quando avevano problemi delle vie respiratorie.
La coltura del lino era piuttosto presente in Valdichiana, specie nei terreni con grande tasso di umidità,.
Il lino portava lavoro anche alle industrie tessili ed a quelle che trattavano i semi. Famosi infatti nella storia sono i tessuti misti, a righe azzurre e bianche, fatti con lino e canapa. Era stoffa pregiata tipica della Valdichiana, con cui si confezionavano gli abiti per le feste o i più pregiati. Oggi la coltura del lino in Valdichiana non esiste quasi più; ed ora a noi, rimangono soltanto alcuni capi di biancheria, fresca e sgusciante, fatta con le antiche fibre di questa preziosa pianta.

Il baco da seta

Il “produttore” della seta quando termina della fase larvale si avvolge con un sottilissimo filo autoprodotte prodotto, fino a formare un “bozzolo” a pareti tondeggianti. Se il processo si svolge senza intervento dell’uomo, l’insetto che si è trasformato all’interno del bozzolo termina la metamorfosi e diviene farfalla, buca le pareti del bozzolo ed esce interrompendo la continuità del filo. Se, invece, l’uomo uccide l’insetto prima che intacchi il bozzolo, in genere in acqua bollente, è possibile recuperare il filo in tutta la sua estensione: questo è il filo della seta, preziosissimo elemento utilizzato nei secoli per creare le più belle stoffe del mondo. Il gelso è l’elemento indispensabile alla coltura della seta ed era abbondante in Valdichiana ma si è da tempo estinto, affossato dai costi della manodopera ormai troppo alti. Oggi la seta naturale è prodotta esclusivamente in alcune zone della Lombardia e del Veneto.

I cereali de Il Pino e la Querce

Nella nostra azienda cerchiamo di ottenere il massimo delle produzioni cercando di rispettare l’ambiente, infatti adottiamo strategie di lotta integrata.
“La lotta integrata è una pratica di difesa delle colture che prevede una drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci mettendo in atto diversi accorgimenti”. Le dosi di concimazioni che distribuiamo alle nostre culture, sono stabilite in base ai risultati delle analisi del terreno che facciamo costantemente.
Queste strategie ci consentono di ottenere qualità e quantità di prodotto pur rispettando l’ambiente.