Vino biologico senza solfiti, di cosa si tratta?
Realizzare un buon vino biologico senza solfiti è possibile?
Assolutamente sì e sono sempre più numerose le aziende, soprattutto agricole, che spingono su questo punto di forza. Andiamo però con ordine e cerchiamo di capire cosa sono i solfiti e cosa servono.
Vino con solfiti e vino biologico senza solfiti: cosa significa?
Innanzitutto diamo una definizione.
I solfiti sono degli additivi – derivati dallo zolfo – che vengono utilizzati soprattutto nel settore di produzione del vino come conservanti.
Vengono utilizzati anche per le qualità antiossidanti e stabilizzatrici.
Rallentano il processo di ossidazione, ma mantengono il più a lungo possibile le caratteristiche organolettiche del vino, senza alterarne il colore e il sapore.
C’è un dato da tenere a mente per evitare che i solfiti abbiano qualche ricaduta sulla salute delle persone – nel caso si accumulino nell’organismo provocando sintomi come classico “cerchio alla testa” o allergie – e questo valore è limitato a 10 mg/litro.
Un numero che, vi facilitiamo, oggi come oggi non può essere contenuto in una bottiglia di vino.
Essendo però che i solfiti si trovano anche in altri alimenti è sempre bene limitare al massimo la loro assunzione.
Da qualche anno siamo avvantaggiati in questo compito grazie all’arrivo di vini biologici senza solfiti, ovvero prodotti il cui valore totale di questa sostanza è praticamente pari allo zero.
Essendo, però, che i solfiti sono generati naturalmente durante la fermentazione delle uve, seppur in piccolissime quantità, quando un vino biologico è senza solfiti significa che non vengono aggiunti additivi chimici ma si stimola in tutti i modi la natura a produrre ottime difese immunitarie.
Come riconoscerlo?
I vini senza solfiti hanno un sapore più fresco e ampio e rispecchiano a pieno la territorialità.
Scegliere, infatti, di non aggiungere elementi chimici per la conservazione del vino spinge a lavorare finemente sulle molecole e sui processi naturali.
Per capire se un vino è biologico e senza solfiti occorre imparare a leggere bene le etichette.
È vero, rispetto agli altri prodotti in commercio, l’etichetta dei vini non presenta tante informazioni sugli ingredienti e solitamente quando vengono utilizzati i solfiti appare la dicitura “contiene solfiti”.
Essendo però che per legge la presenza di questa sostanza va dichiarata, un vino che non riporta in etichetta questa dicitura è un vino privo di solfiti.
Allo stesso, tempo, c’è chi scrive chiaramente “senza solfiti aggiunti” o “privo di solfiti”.
Un altro accorgimento che si può impiegare per riconoscere correttamente un vino biologico senza solfiti, quindi realizzato nel rispetto della natura e del ciclo naturale, è rivolgersi a produttori locali che lavorano già nel biologico o che già si conoscono oppure che vengono individuati, anche tramite recensioni positive, proprio per queste caratteristiche.
In questo modo, oltre ad assaggiare un vino più autentico e naturale si possono evitare fastidi alla testa e allergie.
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